Azzardo e stupefacenti, Di Gioia (Italia in Comune): "Una piaga sociale che necessita del contributo di professionisti"

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http://www.youtube.com/watch?v=Dgg0sF_sxqQendofvid [starttext] BARI. A distanza di un anno dall’approvazione da parte del Consiglio regionale della Puglia della legge sul Gioco d’azzardo patologico (Gap), il quadro che vien fuori dalla cronaca locale fa emergere dati ancora molto alti.
"Le cause che hanno portato ad una tale impennata dei numeri legati al gioco patologico sono molteplici e vanno indagate sia nel cambiamento delle relazioni sociali e della costruzione dei legami, che nel bisogno di dipendenza nella sua accezione positiva" afferma Antonio Di Gioia, candidato alle regionali nella lista Italia in Comune.
Durante il mandato da presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, Di Gioia ha trattato più volte il problema della ludopatia sottolineando che "le relazioni di oggi vengono vissute sempre più attraverso social e tecnologia e sempre meno fra le persone, costringendo i rapporti ad un vissuto sempre più virtuale che reale".
Si tratta di un fenomeno che, con la diffusione delle piattaforme virtuali, diventa sempre più sommerso e in via d’espansione.
"Fino a qualche anno fa si potevano intercettare i giocatori incalliti nelle sale giochi mentre oggi il gioco online isola sempre di più proprio le persone che necessitano di aiuto, rendendo impossibile intervenire con azioni di prevenzione e iniziative multiprofessionali. E troppo spesso la richiesta di aiuto giunge solo con l'angoscia e la disperazione dovute al forte indebitamento" continua Di Gioia.
"La dipendenza dal gioco è grave quanto le altre dipendenze" prosegue Di Gioia "anzi, se vogliamo è ancora più devastante, perché non ha ripercussioni solo sull’individuo affetto da questa patologia, ma anche su chi gli sta accanto, la famiglia in primis".
Altro problema sociale che non frena la sua ondata è l’uso di sostanze stupefacenti, il cui spaccio e consumo continua ad essere molto elevato soprattutto tra i giovani.
"C’è bisogno di una campagna vigorosa che deve partire dalla Regione fino ad arrivare alle scuole" è l’appello di Di Gioia, che prosegue "C’è bisogno di professionisti, in un'ottica multiprofessionale, e di psicologi esperti in grado di dare il proprio contributo non solo per aiutare persone affette da ludopatia, ma anche per fare prevenzione ed evitare che si possa cadere in questa forma di dipendenza". [endtext]

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