[postlink]http://www.giornaledipuglia.tv/2013/08/serena-dandini-unemozione-chiamata-libro.html[/postlink]http://www.youtube.com/watch?v=B0ePyudNkcIendofvid
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OSTUNI (BR). Venerdì 2 agosto, a partire dalle ore 21 nella cornice del Chiostro San Francesco, Serena Dandini ha presentato il suo ultimo libro dal titolo "Ferite a morte" edito da Rizzoli, dedicato al tristissimo e attualissimo fenomeno del femminicidio per la kermesse letteraria "Un'emozione chiamata libro". La nota conduttrice televisiva si è confrontata con i lettori, con la giornalista Anna Maria Mori (curatrice della rassegna) e con il Sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella. Per quel che riguarda il libro, si afferma che in Italia una donna muore ogni due giorni, uccisa dal marito, dall'ex marito, dal fidanzato o dall'ex fidanzato. E' un primato mostruoso. Eppure lo Stato italiano, che è stato più volte redarguito dalle Nazioni Unite per il suo scarso impegno nella lotta al femminicidio, non ha neppure dato seguito alla proposta di sottoscrizione alla convenzione "no more". E non è neanche possibile sapere, in modo ufficiale, il numero reale delle vittime di questo reato, che aumenta ogni giorno in maniera esponenziale. Serena Dandini su tutto questo ha costruito quello che è stato definito uno "Spoon river" al femminile: alle donne del suo "Ferite a morte" hanno dato voce (gratuitamente) nei maggiori teatri italiani da Genova, Torino sino a Palermo, al fianco della stessa Dandini, quasi tutte le attrici italiane, affiancate di volta in volta da donne del sindacato (Susanna
Camusso), scrittrici, e giornaliste (Concita De Gregorio). Ha così spiegato il suo libro Serena Dandini: "Ho letto decine di storie vere e ho immaginato un paradiso popolato di queste donne: sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza. Così mi sono chiesta: "E se le vittime potessero parlare?" Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione, desideravo farle rinascere con la libertà della scrittura, e trasformarle da corpi da vivisezionare in donne vere, donne ancora piene di vita. "Ferite a morte" vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi. E soprattutto vuole, o spera, che anche in Italia il tema conquisti un primo posto nella famosa agenda di qualsiasi governo.
Per quel che riguarda, infine, Serena Dandini, autrice e protagonista di tanta televisione, è al suo terzo libro, dopo "Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini" e "Grazie per quella volta", entrambi best seller, entrambi presentati alla rassegna "Un'emozione chiamata libro" nelle passate edizioni.
Intervista a SERENA DANDINI (autrice libro). Intervista a cura di ANNA MARIA MORO. Riprese e montaggio a cura di DANIELE MARTINI.[endtext]
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